Split payment 2017 esteso ai professionisti: ecco come cambierà la scissione contabile

 

Lo split payment, anche detto scissione contabile, dal 2015 ha imposto alla Pubblica amministrazione di pagare ai fornitori l’importo dovuto al netto dell’Iva, che viene girata direttamente all’Erario per evitare il rischio evasione. Lo split payment è infatti una delle principali misure di contrasto all’evasione in materia di Iva contenute a suo tempo nella Legge di Stabilità 2015.

L’estensione dello split payment ai professionisti è inserita nel Documento di Economia e Finanza (DEF 2017), approvato dal Consiglio dei Ministri martedì scorso 11 aprile 2017, una manovra correttiva da 3,4 miliardi necessaria per riequilibrare i conti pubblici. Manovra approvata dal consiglio con una formula «salvo intese» che lascia quindi aperte ulteriori limature e correzioni tecniche.

Ad oggi una norma escludeva dalla scissione contabile i “compensi per prestazioni di servizi assoggettati a ritenute alla fonte a titolo di imposta sul reddito”: in altre parole, le parcelle dei professionisti. La norma in questione si trova scritta all’articolo 17-ter, comma 2 del decreto Iva (è il Dpr 673/1972, ma l’articolo 17-ter è stato introdotto dalla manovra 2015).

Con il DEF 2017 anche i professionisti vengono ora imbarcati nella lotta all’evasione Iva, se gli schemi esaminati in consiglio dei ministri saranno confermati nel testo definitivo del decreto.