La cartella che non riporta il calcolo degli interessi sul debito tributario preteso è nulla, in quanto non consente al contribuente che l’ha ricevuta di verificare la correttezza della pretesa dell’amministrazione e quindi di difendersi adeguatamente.  La vicenda trae origine da un accertamento per maggiore Irpef notificato ad una contribuente. L’atto impositivo veniva impugnato nel merito e diventava successivamente definitivo, a seguito di sentenza irrevocabile.

Corte di Cassazione, ordinanza n. 10481 del 27 aprile 2017